Soffice, morbido e dal sapore inconfondibile. Il panettone è il dolce natalizio per eccellenza. I panettoni artigianali incarnano la tradizione dolciaria natalizia della cucina italiana tramandando, di generazione in generazione, il simbolo del Natale. Noi della Pasticceria Sanremo mettiamo un impegno particolare nella preparazione di ogni nostro panettone, ponendo un’attenzione scrupolosa al processo di lievitazione che avviene grazie all’utilizzo del nostro Lievito Madre. Solo così siamo sicuri di riuscire a portare, attraverso il nostro panettone, la magia del Natale sulle vostre tavole, per offrirvi non solo un dolce prelibato, ma un’esperienza da condividere con chi amate.
Sommario:
- Le origini del Panettone
- La storia del Panettone: perchè si chiama così?
- Il Panettone 2.0: Tradizione e Innovazione
- Il panettone della Pasticceria Sanremo
Le origini del Panettone
Le origini del panettone si perdono tra storia e leggende in un ricordo sbiadito che, però, diventa tangibile attraverso il gusto e la tradizione natalizia di questo simbolo della pasticceria italiana. Vide la luce alla Corte di Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, signore rinascimentale di Milano. Durante i festeggiamenti di una Vigilia di Natale si consumò, per i cucinieri della Corte, una vera e propria tragedia: un certo Toni, poco più che uno sguattero, bruciò la prima infornata dei dolci destinati ai Signori. La rabbia fu tale che gli venne affidato l’impossibile compito di dare vita ad un nuovo dessert, utilizzando le poche materie rimaste in cucina. Il povero “sguattero”, per non pagare con la vita l’errore, provò a cimentarsi nel compito impossibile impastando gli avanzi del pane con burro, uova, canditi e uvetta. Il disastro si trasformò in un successo. L’improponibile “Pan de Toni” conquistò gli ospiti degli Sforza e divenne un vero e proprio simbolo delle celebrazioni natalizie milanesi. Nonostante le esatte origini del panettone meneghino rimangano avvolte nel mistero, la sua fama non si è affatto piegata al tempo, anzi: grazie al suo sapore inconfondibile e al legame con la tradizione popolare tutto il mondo, ancora oggi, riconosce nel Panettone il dolce tipico delle feste di Natale.
La storia del Panettone: perchè si chiama così?
Come abbiamo ricordato nel precedente paragrafo, il nome Panettone nasce dal modo dispregiativo con cui venne presentato a tavola un dolce poco elegante, rotondetto, ma capace di conquistare i favori dei nobili. Il termine “Panettone”, però, fa la sua prima apparizione molto tempo dopo, nel 1606, tra le pagine del primo dizionario milanese-italiano. Il suo significato venne ingentilito: da “Pan de Toni” a “grande pane” ovvero Panatton. Il “Panatton” viene inserito nel 1839 nel vocabolario scritto dal milanese Francesco Cherubini e descritto come “una specie di pane addobbato con burro, zucchero e uva passerina che suol farsi in varie forme nella nostra città in occasione delle feste di Natale”.
Non vi è quindi dubbio che il Panettone abbia una storia di oltre 600 anni ma che resista al passare del tempo e alle evoluzioni culinarie, confermandosi il dolce lievitato più amato dai golosi. Un collegamento tra passato e presente, tutto italiano. Una storia di fallimenti che precedono grandi e inaspettati successi. Questa è la radice storica del panettone che ancora oggi riesce a fare breccia nei nostri ricordi, permettendoci di assaporare una delizia autentica.
Il Panettone 2.0: tradizione e innovazione
Il panettone ha origini molto antiche ma quello che conosciamo noi oggi è un’evoluzione della ricetta originaria che ha visto la prima “versione” a cavallo del ‘900. Nonostante molti rimangano fedeli al gusto tradizionale, la pasticceria moderna, così come tutto il settore gastronomico, progredisce velocemente per rispondere al cambiamento dei gusti della popolazione e allo stile di vita. Oggi i ritmi frenetici e il basso dispendio calorico quotidiano della maggior parte di noi richiede un adattamento dello stile alimentare. La stessa cosa dicasi per il sapore: siamo sempre più alla ricerca di sapori raffinati e bilanciati. Per questo anche i “simboli” della nostra cucina tradizionale si evolvono per creare nuovi connubi di sapore e approcci innovativi alle preparazioni. Il Panettone non poteva essere escluso da questa rivoluzione. Per questo l’iconico dolce natalizio non è più solo “canditi e uvetta” ma troviamo nuove tendenze capaci di offrire esperienze diverse, adatte a tutti tra le quali il:
- Panettone al cioccolato o alle creme
- Panettone al cioccolato e pistacchio
- Panettone senza zucchero
- Panettone alla frutta
- Panettone senza canditi o senza uvetta
- Panettone alle castagne glassate e gianduia
- Panettone gastronomico.
Quest’ultima è una versione “salata” del panettone natalizio che viene proposta nella tradizionale forma a cupola, con il fusto alto. e si presta a guarnizioni e farciture delle più disparate.
Il Panettone della Pasticceria Sanremo
Una vera e propria eccellenza artigianale. Grazie all’utilizzo del Lievito Madre che il nostro capostipite Olindo Meneghin alimentò durante la Seconda Guerra Mondiale, il nostro panettone diventa il Re di ogni Natale. La sua produzione inizia a fine novembre, quando tutta la squadra, per giorni, è impegnata nella produzione della pasta che poi verrà messa a riposare ed infine disposta nelle forme rotonde.
La cottura del nostro panettone è un’altra parte alchemica che fa parte delle tradizioni della pasticceria Sanremo. Il profumo che abbraccia il nostro laboratorio si diffonde presto nei vicini locali del negozio e invade le vie di Badia Polesine richiamando tutti coloro che vi passeggiano.
Il nostro panettone è stato per molti anni il protagonista indiscusso dei pacchi di Natale della squadra di Calcio del Milan, viene fedelmente riprodotto in Giappone, dall’azienda dolciaria Donq che dopo aver seguito gli insegnamenti di Olindo, ha dato vita ad una linea di prodotti che portano il nostro nome e di cui andiamo fieri.
Il panettone della Pasticceria Sanremo di Badia Polesine e Lendinara è la realizzazione dei sogni dei veri amanti del panettone: senza conservanti e senza coloranti, morbidissimo e profumatissimo, colorato e prelibato. Come riconoscerlo? Grazie all’inconfondibile packaging rosa che richiama alla mente i ricordi dei Natali passati e delle cose buone, fatte con amore.


